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Sweatmaster Song With No Words Cover
Artist: Sweatmaster
Location: Turku, Finland
Line-up:

Sasu Mykkänen (vocals/bass), Mikko Luukko (guitar), Matti Kallio (drums)

Album: Song With No Words
Label & Pubblication Year: Bad Afro Records, 2004
Tracklist: Song With No Words / Dirty Little Things / Mystery / Talk Talk / She Cracked / Where Eagles Dare / I Don't Wanna Hear It / Rock In The Rain
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Gli Sweatmaster sono un trio finlandese, proveniente da Turku, che ha alle spalle un full-lenght titolato "Sharp Cut" (Bad Afro Records, 2002) ed una serie di 7'' Ep comprendenti il recente split in compagnia degli ottimi Baby Woodrose, compagni di scuderia. "Sharp Cut" è stato accolto positivamente dalla critica internazionale tanto da permettere ai nostri di avventurarsi in un sostanzioso tour che li ha portati in molte nazioni europee, fra le quali: Germania, Olanda, Svezia, Danimarca, Norvegia, Belgio e U.K.. Fra l'altro la band ha condiviso il palco pure con i coloratissimi The Darkness. Ora la Bad Afro Records, in attesa del secondo full-lenght decide di immettere sul mercato questi antipasto, composto da 2 tracce originali e da ben 6 covers. Partiamo dai 2 brani propri degli Sweatmaster e subito ci troviamo di fronte ad una bella sorpresa! Da quanto apprendo dalla bio in mio possesso, non senza perplessità, il tango sembra tergiversare e fare il bello ed il cattivo tempo fra l'audience finlandese. Così gli Sweatmaster estrapolerebbero la titletrack proprio da questa tendenza, piazzando una song descritta come un incontro fra ammiccamenti latini e la loro propria visione del rock'n'roll. Se volete la mia opinione, allora vi dirò che il risultato non è per nulla lontano da quello che ci hanno già proposto i migliori White Stripes. "Dirty Little Think" vira invece su ritmi più dinamici e pulsanti, facendosi portavoce dell'insegnamento di Sonics e Clash nelle strofe e sguainando affascinanti rimandi ai Kiss per quanto riguarda i refrains. Passiamo ora al lato covers, con "Mystery", originariamente dei Wipers, rivista in maniera molto fedele anche se palesemente rafforzata e resa più aggressiva nei suoni. "Talk Talk" dei Music Machine viene velocizzata a dovere e resa leggermente meno sboccata nel cantato. "She Cracked" dei Modern Lovers risplende con un'attitudine più diretta che certamente non guasta! "Where Eagles Dare" dei Misfits è rivisitata in una maniera molto fedele per quanto riguarda le linee vocali, mentre viene modificata nei ritmi, resi più festaioli e meno cupi. Via poi con un'incendiaria versione di "I Don't Wanna Hear It" dei Minor Threat, la mia song preferita fra le covers. Ed in chiusura c'è spazio per la più mid "Rock In The Rain" che viene resa in maniera elettrica, perdendo così parte del pathos originario. Insomma, ci sono tutti i presupposti perché il seguito di "Sharp Cut" sia un altro lavoro di elevatissima caratura. Se non riuscite a sopportarne l'attesa, allora Bad Afro vi disseta l'anima con questa release, sicuramente riuscita, ma troppo inflazionata da rivisitazioni varie per trovare spazio fra i top albums!

Recensione realizzata da Bruno Rossi

Vote: 7,5